Murano, viva e popolosa com'è sulle sue cinque isolette, centro ancora attivo del famoso artigianato del vetro. Qui furono trasferite nel 1292 tutte le vetrerie veneziane per evitare alla città il rischio di possibili incendi. L'arte vetraria è arte antichissima e ad essa è legata l'arte del mosaico, di radici ravennati e bizantine, in cui i veneziani eccelsero. Il Museo Vetrario di Murano raccoglie un ricco patrimonio di esemplari di quest'arte raffinatissima che ebbe nel '500 e nel '700 i suoi secoli d'oro, con l'affermarsi di illustri famiglie (i Barovier, i Ballarin, i Seguso, i Toso etc.), vere e proprie aristocrazie del vetro. Oltre ai vetri soffiati, bianchi, colorati, incisi, dipinti a freddo, Murano ebbe ed ha tuttora come produzione vetraria originale quella delle paste di vetro colorate, spesso imitazioni delle pietre dure, usate per monili e collane. Oggi le vetrerie producono ancora vetri di foggia tradizionale ma proseguono anche una ricerca estetica e formale che dà produzioni artistiche di notevole qualità.
I laboratori, numerosi e attivissimi, consentono al visitatore di assistere alla realizzazione di pezzi che vengono soffiati e rifiniti sotto i suoi occhi. Ma l'isola non diede solo maestri vetrai. Fu anche patria della famiglia dei Vivarini, tra i pittori più illustri di scuola veneziana. A Murano,centro assai vivace anche in passato, venivano a villeggiare ricchi veneziani, artisti, letterati e il paese era nel '500 al massimo del suo splendore: palazzi, ville, chiese, monasteri, 30.000 abitanti e un suo Canal Grande che l'attraversa tuttora sinuoso, facendo di Murano una piccola, seconda Venezia. Ancor oggi, benché sia perduto lo splendore del '500, il centro conserva un aspetto gradevole e garbato. Fra le antiche costruzioni più interessanti, ricordiamo la chiesa di S. Pietro Martire, che risale al 1348 ma è stata oggetto di ricostruzioni quasi totali. ( collegamenti da Jesolo veloci).